Stai leggendo
Gengive sane: tutte le mosse giuste

Gengive sane: tutte le mosse giuste

Come molte di noi, di solito fai molta attenzione ad un dolore al dente mentre tendi a trascurare eventuali fastidi alle gengive? È un errore, perché le gengive sono basilari per la salute (e la bellezza) di denti e bocca, proprio come le fondamenta di una casa. E poi, se affronti ai primi sintomi arrossamenti, sanguinamenti e altri disturbi delle gengive,  eviti guai più seri, come le malattie parodontali,  genericamente conosciute come “piorrea”. Ecco come puoi combattere e risolvere brillantemente alcuni tra i problemi gengivali più comuni.

Gengive gonfie e arrossate? Probabilmente è gengivite.

La gengivite è un’infiammazione superficiale, che inizialmente non dà  dolore o sensibilità ai denti, ma solo sanguinamenti. Di solito è provocata dalla placca, una specie di pellicola composta soprattutto da batteri, che si deposita su smalto e  gengive. Se non è rimossa correttamente, infatti, la placca ristagna sui bordi delle gengive, che così cominciano ad infiammarsi e poi a sanguinare.

Gengive sane tutte le mosse giuste

Cosa fare dallo specialista.

Vai dal medico odontoiatra per una seduta d’igiene: in questo modo eliminerai placca e tartaro, che è vera e propria “placca calcificata”. Poi, ripeti l’operazione ogni 6 mesi circa: le gengiviti trascurate possono dare guai più seri, come la paradontite, un’infezione di gengive e osso circostanti.

Rimedi self help.

Lava i denti dopo i pasti principali (e sempre dopo aver mangiato dolci) con uno spazzolino medio o soft dalle punte arrotondate, facendo piccoli movimenti rotatori che vanno dalla gengiva al dente, continuando per almeno 2 minuti. Ricorda che anche la gengiva va massaggiata, naturalmente con delicatezza, e che mattina e sera va passato il filo interdentale o lo scovolino. Se la gengiva è infiammata, per una settimana, mattino e sera, dopo aver lavato i denti completa la pulizia sciacquando la bocca con un misurino puro di collutorio a base di clorexidina, un antibatterico. Quindi, passa stabilmente ad un collutorio non medicato, meglio  se a base di fluoro, minerale che  combattendo la formazione della placca batterica, previene anche le gengiviti.

  • Rimedi dolci. Tre volte al giorno fai degli sciacqui con 30 gocce in un bicchiere d’acqua di tintura madre di calendula, che attenua l’infiammazione, disinfetta dolcemente e ripara i tessuti delle gengive. In più, mattina e sera, dopo aver lavato i denti applica sulle gengive uno strato di gel di aloe (in farmacia ed erboristeria).Gengive sane tutte le mosse giuste

Retrazione gengivale: a maggior ragione, fai attenzione all’igiene.

Di solito è un problema che compare con  l’età, oppure per colpa di una gengivite trascurata o per l’uso scorretto dello spazzolino, manovrato con troppa forza (vedi box sui movimenti giusti durante la pulizia) oppure che ha setole troppo dure. In questo disturbo, le gengive tendono a ritirarsi o a scollarsi dal colletto del dente, creando così una “tasca gengivale”, una specie di serbatoio nel quale si accumulano placca batterica, tartaro e residui di cibo, che diventano una fonte di infiammazione. Risultato: col tempo l’osso del dente può erodersi, fino a pregiudicare la tenuta del dente stesso, e aprire la strada alla temuta piorrea, un’infiammazione dei tessuti che assicurano il sostegno e la stabilità dei denti, con secrezione di pus.

Cosa fare dallo specialista. Prendi appuntamento dall’odontoiatra per le cure necessarie. Il medico, in base alla profondità delle tasche, può effettuare un courettage, ossia una pulizia con appositi “ferretti” se il problema è ancora in fase iniziale, oppure intervenire con appositi strumenti per eliminare placca e tartaro fino alla radice. Ma se la retrazione è già avanzata, probabilmente ti proporrà piccoli interventi chirurgici per  pulire bene le “tasche” non facilmente raggiungibili, oppure per ricostruire l’osso e/o recuperare la gengiva persa.

Rimedi self help. Segui un’igiene scrupolosa: lava i denti dopo ogni pasto principale evitando gli spazzolini con setole troppo rigide e facendo attenzione a non metterci troppo poco tempo o troppa forza nello spazzolare le arcate dentarie. E completa la pulizia con il filo interdentale o lo scovolino e un collutorio al fluoro.

Il dente diventa sensibile se manca la protezione di smalto e gengive. 

Ti capita di provare fastidio quando mangi un gelato o bevi un tè o altra bevanda molto calda? Forse hai i denti sensibili, una condizione dovuta alla perdita di protezione dello smalto o delle gengive o di entrambi, che lasciando scoperta la dentina (la parte del dente che racchiude la polpa) fanno percepire fastidio o addirittura dolore. Di solito è una conseguenza dell’età, ma non è raro riscontrarla anche tra persone più giovani a causa di comportamenti scorretti, per esempio l’uso di spazzolini con setole troppo dure, oppure di dentifrici abrasivi o, più spesso, perché non si effettuano i movimenti corretti con lo spazzolino durante la pulizia quotidiana.

Gengive sane tutte le mosse giuste

Cosa fare dallo specialista. Prenota una o più sedute dall’odontoiatra, per effettuare dei trattamenti ad hoc. Per esempio, il medico può “sigillare” o coprire i denti sensibili all’altezza del colletto con  appositi materiali resinosi, oppure trattare le parti sensibili con speciali sostanze desensibilizzanti, come gel di fluoro, da tenere sui denti per qualche ora (i tempi sono variabili a seconda della formulazione e concentrazione dei prodotti usati).

Rimedi self help. Durante le fasi acute di sensibilità, evita i cibi o le bevande calde, fredde, acide e dolci. Se ti dà fastidio l’acqua fredda del rubinetto quando ti lavi i denti, usa in alternativa acqua tiepida e ricorda che è importante continuare regolarmente la pulizia almeno tre volte al giorno, anche se provi fastidio, perchè diversamente il problema potrebbe peggiorare. Preferisci i dentifrici specifici per denti sensibili e spazzolini con setole arrotondate di media durezza o soft. E usa il filo interdentale o lo scovolino, naturalmente con delicatezza. Meglio, invece, soprassedere con eventuali trattamenti sbiancanti, soprattutto quelli “fai da te”, che possono acuire ulteriormente la sensibilità del dente.

Le mosse giuste per un’igiene corretta. 

  • Lava i denti almeno 3 volte al giorno (dopo ogni pasto) con uno spazzolino medio-piccolo dotato di setole di durezza media o soft, passandolo con movimenti “a scopa”, cioè dalla gengiva al margine del dente per 2 minuti.
  • Se non hai problemi specifici che richiedono altre soluzioni, preferisci i dentifrici al fuoro, perché questo minerale interferisce col metabolismo batterico aiutando a combattere la placca batterica e l’azione chimica di eventuali carie.
  • Di rigore anche il filo interdentale, che è fondamentale per un’igiene orale corretta perchè ti permette di rimuovere completamente i residui di cibo negli spazi difficilmente raggiungibili dallo spazzolino. Se hai i denti affollati meglio usare quelli “a fettuccina” o piatti, mentre se hai i denti spaziati oppure dei ponti, preferisci  i cosiddetti superfloss, che nella porzione centrale del filo hanno una spugnetta che si espande una volta infilata tra i denti, adattandosi meglio agli spazi interdentali e migliorando la rimozione della placca. In alternativa funziona lo scovolino.
  • Valuta l’idea di acquistare uno specchietto angolare, uguale a quello usato dai dentisti (lo trovi in farmacia): è utilissimo per tenere sotto controlla la salute di gengive e denti, soprattutto quando effettui l’autotest che ti spieghiamo nel box più sotto.Gengive sane tutte le mosse giuste

L’autocheck delle gengive. 

Ecco come eseguire correttamente un piccolo autotest per verificare la salute delle tue gengive. Puoi effettuarlo regolarmente, ogni due settimane circa.

  1. Mettiti davanti ad uno specchio bel illuminato e scopri per bene le gengive, accennando un sorriso ma con le due arcate dei denti ben appoggiate l’una all’altra. Usa anche l’eventuale specchietto angolare per verificare la faccia interna di denti.
  2. Osserva il colore delle gengive: deve essere rosato, lievemente più chiaro verso il dente e più scuro nella parte superiore. Attenzione alle tonalità rosso scuro e violacea: sono sintomo di infiammazione.
  3. Controlla la forma: quando le gengive sono sane assomigliano ad un festone. Infatti, sono a punta nello spazio tra i denti e disegnano un semicerchio sopra ognuno di questi. Se, invece, le gengive sono gonfie, hanno una forma bombata, o manca la papilla (punta) tra dente e dente può significare che hai una gengivite.
  4. Controlla sempre se, risciacquando la bocca, vedi tracce di sangue o se ci sono colletti o papille sanguinanti dopo lo spazzolamento. Un sanguinamento saltuario non ti deve preoccupare, può essere dovuto per esempio ad un trauma. Se, invece, continua per giorni o settimane prenota una visita di controllo, perché potrebbe essere il sintomo di una  malattia gengivale o parodontale.Gengive sane tutte le mosse giuste

I cibi “amici” delle gengive.

Ogni tanto porta in tavola una porzione di gamberetti al naturale e al posto del caffè bevi tè: sono ricchi di fluoro, minerale che protegge dalla placca, mantenendo più sani denti e gengive. Sempre per non farti mancare il  prezioso minerale, mangia un po’ di frutta secca a colazione, soprattutto uva,  fichi o arachidi.  E abbonda in ortaggi crudi, ricchi di fibre che aiutano a detergere i denti: perfetti finocchi, sedano, carote.  Per gli spuntini, ottima la mela: oltre a detergere i denti, funziona da “dentifricio naturale” e aiuta a prevenire la formazione della placca batterica. E non esagerare con gli zuccheri fuori pasto,  soprattutto quelli  viscosi, come marmellata, miele, caramelle o cioccolato, che  aderiscono ai denti.

Disclaimer  

Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il  parere medico. E’ sempre bene affidarsi ai   consigli del proprio medico curante o di uno specialista.

 

Torna su

Non puoi copiare il contenuto di questa pagina

Close